10 sfumature di Francesco Totti

Il 28 maggio 2017 Francesco Totti ha dato il suo addio alla Roma. Forse il giorno che nessun romanista avrebbe voluto vivere. Non sappiamo se è stata la sua ultima gara ufficiale o se tra qualche mese lo vedremo con un altra maglia. Noi però vogliamo omaggiarlo così.

1)Goal più belli

Abbiamo scelto i suoi 8 (numero non casuale) goal più belli realizzati “dar Pupone” in carriera. Il numero 8 non è casuale, per due motivi: il primo perché Totti è a tutti gli effetti l’ottavo Re di Roma; secondo perché ruotando il numero 8 di 90° esce il simbolo dell’infinito, infinito come la grandezza del giocatore.

8° posto: Roma- Parma 3-1, Serie A 2000-01

7° posto: Italia – Olanda 3-1 (dcr), EURO 2000

6° posto: Milan – Roma 2-2, Coppa Italia 2002-03

5° posto: Roma – Juve 1-0, Serie A 2012-13

4° posto: Roma – Bari 3-1, Serie A 2009-10

3° posto: Inter – Roma 2-3, Serie A 2005-06

2° posto:Sampdoria – Roma 2-4, Serie A 2006-07

1° posto: Lazio – Roma 1-5, Serie A 2001-02

2) Tocchi magici

Francesco Totti è un giocatore unico. Sa sempre cosa fare e fa sempre la cosa giusta al momento giusto, quasi fosse comandato da una forza esterna che vede ciò che accade attorno a sé. Ogni volta che ho visto giocare Totti ho notato i suoi tocchi di palla, alle volte rindondanti, apparentemente leziosi, ma incredibilmente utili per accelerare il gioco. Alle volte la sua naturalezza è quasi banale; con un passaggio quasi elementare riesce a spezzare un sistema difensivo in apparenza complesso.

3) Maglie celebrative

Spesso Totti più che rilasciare interviste ha preferito dire la sua opinione con magliette celebrative alquanto eloquenti, alcune di queste sono diventate addirittura dei neologismi.

Dopo il goal dell’ 1-5 siglato alla Lazio Totti esibisce questa maglia. La valenza è duplice, infatti si dice che la dedica fosse per Ilary Blasi presente per la prima volta all’Olimpico su invito di Totti

Stagione 2011-12, dopo una lunga querelle estiva montata dai media tra Totti e Luis Enrique, il capitano si infortuna. Il primo goal in campionato arriva a Dicembre alla 17esima giornata con la doppietta con la quale Totti abbatte il Chievo.

La Roma batte per 2-1 la Lazio in un derby drammatico per la conquista del secondo posto. A fine partita Totti è esaltato e va sotto la curva con in dosso la maglia in foto; sul retro c’è scritto “Game Over…”

In assoluto la maglia celebrativa più famosa. 11 aprile 1999 la Roma batte i cugini per 3-1, Totti dopo il suo goal esulta mostrando fiero questa maglia.

4) Esultanze

Totti non è un giocatore da esultanze folli. Negli ultimi 10 anni la sua esultanza consisteva nel mettersi il pollice in bocca, quasi a mimare un neonato (pupone in romanaccio). Però alcune sue esultante sono rimaste nella memoria collettiva di tutti.

Improvvisato operatore

Un selfie per festeggiare un derby acciuffato per i capelli da una doppietta di Totti.

5) Spot TV

Negli anni Totti è uscito dalla dimensione del calciatore entrando nelle case di tutti gli italiani con spot televisivi che lo hanno fatto diventare a tutti gli effetti una parte del nostro patrimonio televisivo-culturale.

Durante il suo infortunio SKY realizza una serie di spot che seguono la riabilitazione di Totti, per caricare il pubblico in vista del Mondiale. Totti è una delle tante stelle del Mondiale tedesco, ma il suo rendimento è compromesso da una placca di ferro che si trova nel suo piede.

Totti incarna alla perfezione lo stereotipo del calciatore sapiente in campo, ma ignorante al di fuori. Questo aspetto ha reso Totti perfetto per tanti spot tv di grande successo.

6) Barzellette

Lo stereotipo di calciatore e italiano medio ha anche un rovescio della medaglia comico; quello delle Barzellette. Sorprende l’autoironia e la poca voglia di prendersi sul serio di uno dei più grandi campioni del nostro calcio che ride per le barzellette che hanno lui come protagonista. Sono stati scritti ben due raccolte di barzellette su Totti. Anche questa capacità di reinventarsi comico ha reso Totti ancora più simpatico agli occhi di molti italiani.

Quante nazionali al mondo hanno due numeri 10 di tale livello che raccontano barzellette!?

7) Sbroccate

“Questa mano può essé piuma, può essere fero. Io sono bono e caro, ma quando ce vole ce vole.” 

Spesso Totti si è reso protagonista di comportamenti non molto sportivi che ne hanno un po’ minato l’immagine. Penso allo sputo a Poulsen ad EURO 2004, ai vaffa rivolti a Rizzoli in un Udinese-Roma del 2008, allo spintone con il quale ha buttato per terra l’amico fraterno Vito Scala dopo un rosso rimediato contro il Livorno nel 2007 o il calcione rifilato a Balotelli nella finale di Coppa Italia del 2010.

I calciatori sono sempre esseri umani e in quanto tali anche a loro può capitare la giornata storta o di cadere in qualche provocazione. Anche Totti rientra in questa teoria.

8) Totti e la romanità

La nomenclatura di “Ottavo Re di Roma” non è casuale. Totti è un pezzo di romanità come può essere la pasta alla carbonara. Non c’è bar o ferramenta o pizzeria che gestita da un tifoso romanista non abbia un effige di Totti (sia una maglia, una sciarpa autografata).

I neosposi suggellano la loro unione incontrando Francesco Totti e chiedendone la sua benedizione.

9) Totti e l’azzurro

Vedere Totti con la maglia azzurra è per certi versi strano. Il giallorosso ormai non è una seconda pelle, ma la sua pelle, di conseguenza l’azzurro della nazionale è una seconda pelle. Totti ha disputato 59 gare con la maglia azzurra, segnando ben 9 reti. Il suo esordio è avvento il 10 ottobre del 1998 contro la Svizzera. L’azzurro non gli ha mai donato come il giallorosso, ma con quei colori, ai mondiali del 2006 ha ottenuto una delle sue più grandi soddisfazioni. Il contributo di Totti nel nostro mondiale del 2006 è limitato a causa dell’infortunio patito pochi mesi prima, ma la dedizione alla causa ne ha fatto una delle colonne portanti dell’impresa azzurra.

6 anni dopo è ancora un rigore. Allora di fronte c’era Van Der Sar, stavolta Schwarzer. Da questo rigore passa il destino mondiale dell’Italia. Segnare significherebbe andare ai quarti di finale. Sbagliare il rigore significherebbe andare ai supplementari con un uomo in meno. Da qui parte la cavalcata azzurra verso la Coppa del Mondo.

 10) Totti e la Roma

Francesco Totti ha disputato con l’AS Roma 785 partite ufficiali, segnando 306 goal, 123 assist e giocando 59.510 minuti. E’ stato il più grande della Roma in assoluto. Ha raccolto l’eredità del “Principe” Giannini ed ha portato la Roma nel terzo millennio. Ha esordito il 28 marzo 1993, in Brescia Roma, con Boskov in panchina, disputando i 3 minuti conclusivi. Il primo goal è arrivato il 4 settembre del 1994 contro il Foggia di Zeman. Ma la storia di Totti ha i contorni del predestinato da qualsiasi lato la si guardi. Basti sentire le parole di Carletto Mazzone.

Francesco Totti era un ragazzino di primo pelo quando sono arrivato alla Roma. Era nella squadra primavera. Non sapevo neanche che faccia avesse quando l’ho scoperto. La storia è questa qui. Il giovedì ero solito organizzare una seduta di allenamento molto severa per provare gli schemi scelti in vista della partita della domenica successiva. A seconda dei vuoti da colmare o delle esigenze tattiche dicevo a Menichini, che era il mio vice, e agli altri collaboratori: “Ah regà, me servono un trequartista e un centrocampista esterno”. E loro andavano con le mie richieste da Luciano Spinosi, l’allenatore della primavera.

Una volta riunito il gruppo, provavo quello che volevo che si provasse e poi come premio formavo due squadre e organizzavo una partitella in allegria: “Va bè, ragazzi, avevo finito. Mo fate la partita, giocate bene io vi guardo e chi perde domani porta i bignè cò a crema…”Andai in panchina e guardai la partita e già mi immaginavo i bignè, perché la metà me li mangiavo io…Mi cadde l’occhio su un ragazzino che non avevo mai chiamato, aveva velocità di gambe e di pensiero, grande tecnica di base e abilità di dribbling, potenza di tiro, insomma tutto. Rimasi come folgorato perché quel ragazzino era già superiore alla media dei miei giocatori, era fuori dalla normalità.Mi ricordo che chiamai Menechini e gli dissi: “Senti ‘na cosa, hai visto quel ragazzino? È proprio bravo bravo, come si chiama?”Non sapevamo neanche che nome avesse. Allora gli dissi: “Vojo sapè tutto de lui, nome, cognome, età e se va sul motorino…”Lo vojo in prima squadra fino a sabato, ma non da solo, chiamane altri tre, così camuffiamo, perché poi i giornalisti iniziano a scrivere: “Mazzone lancia tizio…e nun va bene”. Chiamamelo un po’ che ci parlo.“Come te chiami ragazzì?”“Mister mi chiamo Francesco…”. “Ciao Francè, fino a sabato stai con noi, ma mi hanno detto che vai in motorino, lascialo sta ‘sto motorino che m’hanno detto che vai in giro coi capelli tutti bagnati e bene che va te piji la bronchite e me saltano i piani…”

Bonus Track – Cosa ci lascia Totti

La sua lettera d’addio. Vi sfido a trattenere le lacrime.

Non c’è tanto da scrivere o parlare, penso sia sufficiente quello che ci ha regalato Totti nell’ultimo quarto di secolo. Grazie Francè.